I mitici Queen

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Siamo all’inizio degli anni ’70, nel ’71 precisamente. È proprio in quest’anno che nascono i Queen una tra le più importanti band della scena musicale internazionale. Il gruppo ha riscosso nel corso degli anni un grandissimo successo e ha avuto una forte influenza sulle generazioni e sui musicisti successivi. Caratteristica del gruppo erano i loro concerti, (ben 707 in 26 nazioni dal 1971 al 1986) che, animati da Mercury, considerato uno dei più carismatici frontman di sempre, si trasformavano in spettacoli teatrali; per questo motivo, alla band è stato spesso attribuito il titolo di miglior live-band della storia. La loro esibizione al Live Aid è stata votata da un vasto numero di critici non solo come la migliore dell’evento, ma una delle migliori in assoluto della storia della musica moderna.

Il cantante e fondatore Freddie Mercury  è ricordato per il talento vocale e la carica di sensualità che imprimeva nelle esibizioni dal vivo. Come compositore, ha scritto brani come Bohemian Rhapsody, Crazy Little Thing Called Love, Don’t Stop Me Now, It’s a Hard Life, Killer Queen, Love of My Life, Play the Game, Somebody to Love e We Are the Champions. Per i numerosi singoli di successo da lui scritti gli viene riconosciuto il talento, oltre nel canto, nel comporre e scrivere canzoni. Numerosi sono infatti i premi e i riconoscimenti attribuiti alle sue opere: Bohemian Rhapsody, nel 2002, è stata eletta dal Guinness Book of Records miglior singolo britannico di tutti i tempi, mentre nel 2004 la canzone è entrata nel Grammy Hall of Fame, seguita nel 2009 da We Are the Champions; quest’ultima inoltre venne indicata da un sondaggio mondiale la miglior canzone al mondo.I Queen hanno affrontato nelle loro canzoni una vasta gamma di temi, ma non sono mai stati una band politica. Le loro canzoni parlano di sentimenti e vogliono intrattenere, rendere felici, piuttosto che comunicare un qualche messaggio nascosto.

“Penso che le canzoni dei Queen siano semplice evasione, come andare a vedere un buon film –  dopo di che, possono andarsene via e dire che è stato grande e ritornare ai loro problemi. Non voglio cambiare il mondo con la nostra musica. Non ci sono messaggi nascosti nelle nostre canzoni, eccetto che in alcune di Brian. Mi piace scrivere canzoni per divertimento, per consumo. La gente può gettarle via come un fazzoletto dopo. La ascolti, ti piace, la butti, poi avanti con la prossiFeatured imagema. Pop usa e getta, sì.” – Freddie Mercury

L’amore:       Come ci si può aspettare l’amore, in tutte le sue dimensioni,  è uno dei temi dominanti.C’è l’amore cha fa soffrire perché manca (Somebody to love), o perché porta sofferenze e delusioni (Love of my life, Save me, It’s a hard life), e c’è l’amore che dà colore e sapore alla vita (You’re my best friend).

C’è l’amore fisico (Tie your mother down, Get down make love, Body Language) e l’amore romantico (Las palabras de amor).

Altre volte il sentimento amoroso è presentato in modo più leggero e ironico: ora come un gioco (Play the game), ora come un esercizio di civetteria (Seaside rendez-vous, Good old fashioned lover boy), o ancora come una cosa pazza e imprevedibile (Crazy little thing called love).Da segnalare in questo filone è lo strano destino di  I want to break free, che, pur parlando di  delusioni d’amore, è diventata un inno di liberazione del Sudamerica povero ed emarginato.

La gioia di vivere :Un altro tema che ha largo spazio nei testi dei Queen è quello della gioia di vivere, dell’esaltazione e dell’orgoglio (Don’t stop me now, I want it all). Una menzione particolare in questo contesto merita We are the champions che, concepita come canzone dell’orgoglio omosessuale, è diventata l’inno delle vittorie sportive in tutto il mondo.

Fantasy: In altri casi è la fantasia a dominare la scena, sotto forma di orchi, battaglie e luoghi misteriosi (Seven seas of Rhye, Ogre battle, Bohemian Rhapsody). In questo filone si inseriscono anche le due colonne sonore firmate Queen per i film Flash Gordon e Highlander (Flash’s theme, A kind of magic, Princes of the universe).

 Temi più impegnati :Marginalmente vengono anche affrontati temi più impegnati: la denuncia delle ingiustizie e le storture del mondo (Is this the world we created?, Heaven for everyone), e qualche soluzione ai problemi del mondo nella forma di ingenue utopie (One vision, The Miracle).

Gli ultimi album:Alla fine degli anni ottanta si fanno più frequenti le retrospettive sulla carriera del gruppo e sulla vita passata insieme, Was it all worth it ne è un esempio.

La malattia di Freddie, tenuta ufficialmente nascosta al mondo sino al giorno prima della morte, incide naturalmente sui testi degli ultimi album. Canzoni come These are the days of our lives, The show must go on e Mother love, alla luce del triste destino del cantante, acquistano un carica emotiva straziante e toccano vette di introspezione e lirismo mai raggiunte prima dal gruppo.

Fonti: Gerardin Simone.

immagini:google

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